Maria Costantini

Maria Costantini

Ho cambiato luogo un certo numero di volte, le radici con me nel volo e in ogni nuovo posto, in ogni ritorno. Nel giro più bello è nata la mia famiglia, e sono arrivati i miei figli, che sono roccia, terra, mare e cielo, tutto insieme, più grande: sono gli autori dei miei quadri più belli.
 
Vivo a Pisa, innamorata del suo fiume e dei suoi tramonti.

Dipingere ad olio è casa.

Anche quanto di faticoso accompagna questa tecnica mi sta bene addosso. L’odore, le macchie di colore che non vanno via, le boccette di olio e trementina, la tavolozza che si espande in piattini, tappi di barattolo, fogli di prova. 

Mi piace sentire i miei lavori nel mio studio che si veste di verdi, di azzurri, di rami e semi in volo, foglie, dettagli, visioni. Ci sono tele elette, molte chiedono tempo: stanno lì ad aspettare, perché ci devo tornare sopra, magari passano mesi, a volte qualche annetto.

Sono in dialogo, ci sono parti di un racconto, e pagine di diario che mi piace rileggere in silenzio.

Saap green, Terra di Siena, Ocra d’oro, Terra d’ombra e tutti i Blu non dipingono una fuga, o forse a volte sì... Di sicuro trattengono momenti di osservazione estasiata, intimistica, velata: il cielo osservato dai miei figli piccolini, l’erba dei tanti passi, la linfa che scorre in creature mai immobili, un racconto di vita che contempla anche visioni più meste, colori smorzati. 

I colori degli occhi persi di un bambino di strada, il colore dolente nello sguardo di un detenuto, il colore che manca negli sguardi bassi in un reparto di psichiatria, i miei occhi quando il colore dell’aria sembra non bastare all’anima. 

Da giovane ero mossa dal desiderio di creare vedute più luminose per questi sguardi chiusi. Continuo a rappresentare quel che risveglia il mio sguardo, anche quando é turbato, quasi un’utopia che in fondo sia vero che mani e occhi possono catturare e trattenere per noi la gioia e la compassione quando ne siamo mancanti.