Un po' di storia

su di me

Sono nata con la testa tra le nuvole, e nel chiamarmi è stato scelto un nome pieno di aria e di mari, e colori di aria e mare sono stati usati per i miei occhi. Tutto questo spazio in cui si può fluttuare mi appartiene. 

Ho cambiato collocazione geografica un certo numero di volte, le radici con me nel volo e in ogni nuovo posto, in ogni ritorno. Vivo a Pisa, innamorata del suo fiume e dei suoi tramonti.

Buona parte della mia storia è nelle mani, oltre che negli occhi. Sono mani grandi, le ho usate per giocare con il legno da bambina, stringere redini, tenere scotte, e arrampicare sulla roccia - calda fredda smussata appuntita, meravigliosa, e pulire i pennelli, le ho usate sulla tela. 

Le mie pagine sono scritte con tubetti ad olio molto preziosi e le setole morbide e ruvide di molti pennelli.

È da una trentina d’anni che dipingo ad olio. Prima disegnavo, per lo più sulle pagine del diario e dei libri di studio: disegnini e ghirigori accompagnavano le parole, a volte le sostituivano, fluidi e immediati come la mia distrazione. 

La pittura ad olio è esplosa all’improvviso, in un paese dai colori vividi e dai profumi intensi. Ero in Erasmus a Oviedo, c’erano calle grandi, carnose, femminili, e volevo assolutamente dipingerle. 

Le parole scritte sono diventate segno, pennellata, colore. La parola è rimasta nella mia formazione giuridica: nello scrivere di processo penale, indagando il disagio psichico nel processo, nell’applicazione nel rito penale minorile.

La mia preparazione artistica si è svolta lungo i miei giri di vita, con il vantaggio di aver potuto incontrare tanti maestri, anche se un titolo per la mia grande passione, non l’ho perseguito. 

Sono grata al maestro Benigno, che nella bella Oviedo mi ha consegnato questo dono prezioso, ai corsi serali presso il Liceo artistico di Lucca, che hanno dato ordine alla mia ricerca, e sono grata a Jim Harris e Maarten Welbergen, nel rigore e nell’estro, per quel che mi hanno insegnato durante gli anni vissuti in Olanda. 

In Olanda ho iniziato a fare arte insieme ai miei figli piccolissimi, e poco dopo sono nati i miei corsi di disegno e pittura alla Scuola Europea di Bergen. Una volta tornata a Pisa la storia è andata avanti tra nuovi quadri e la scuola di arte alla Bottega che Muta della bella Maria Coviello, e prosegue adesso nella mia Piccola Stanza dell’Arte.

La trama si è arricchita e ha preso forma un’istanza che pulsava da tanto tempo. Questo passaggio è avvenuto a Bologna, nella Scuola di Art Therapy Italiana, dove sto per concludere la formazione come arteterapeuta.